giovedì 12 ottobre 2006

MILONGA

Una piccola davvero piccola milonga, con un numero di persone giusto a saturare la sala solo se ballano tutte insieme appassionatamente. Un dj che ama i classici e il neotango, il pavimento liscio e senza buche, bar-caffetteria adiacente e infine ad ingresso gratuito! Insomma una milonga molto carina nella media delle milonghe di Dallas. Mi lamento molto della scarsa quantità di milonghe in questa zona abitata da 6 milioni di abitanti. Ma in fondo forse il problema è che ci sono pochi tangheri e i pochi che ci sono sono contesi tra le diverse scuole. Non se ne può più di queste storie medievali. Guerre fredde senza fine di cui si è persa la causa scatenante nei meandri delle memorie offuscate forse dal miraggio di facili guadagni. Che peccato rovinare una così bella passione con questo genere di ragionamenti. Io me ne infischio e penso a stringere legami trasversali tra le scuole. Chissà che una straniera non metta su una milonga dove vengono tutti! Questa settimane questa milonga era l'unica della settimana. Ma si può? Io sarò abituata male, (intendi 'bene') dalla Toscana ma loro sono spentini. Oltre tutto hanno sta cosa dell'orario da galline: milonga dalle otto nove di sera a mezzanotte massimo l'una. Come il cinema!Ma questa è una milonga signori!I tangheri sono animali notturni.Ogni volta che finisce la serata, mi viene naturale pensare e ora dove posso andare a ballare?E poi mi ricordo che gli americani sono così. Ieri sera però è stata una bella serata, in cui si respira l'atmosfera di passione divertita che voglio sentire quando vado in milonga. E poi per fortuna il numero delle donne-pericolo affette dalla sindrome 'se non sgambetto pensano che non sono brava' era limitato. Anche loro non le capisco.L'adorno è bello ma come il gioco, finché dura poco. Alle volte le vedi storcersi in pose sgraziate pur di fare quel boleo.Mah..Valleacapì! E poi con i tacchi non si scherza!!

Ieri poi mi è capitata anche una scena buffissima. Stavo seduta su un divano, in meritato riposo, quando ha inizio la nuova tanda. Mi guardo intorno più per curiosare che per cercare un invito, e mi vedo fare il cabeceo da un uomo che stava dall'altra parte della sala. Così sorrido e mentre aspetto che mi venga a prendere, vedo alzarsi come una molla, la ragazza che stava seduta vicino a me. Convinta della mia errata interpretazione mi sento un pò in imbarazzo e mi metto a ridere sguaiatamente, ma solo dentro di me. In apparenza faccio la gnorri, ossia finta di niente. I due iniziano a ballare proprio davanti a me. Alzo lo sguardo verso di loro e così ti vedo il viso di lui, che facendo capolino dalla spalla della ragazza, mi accenna con un'espressione di scuse un discorso silenzioso che più o meno diceva: 'si è alzata così contenta che non potevo dirle no, scusa ma non ho invitato te..'Poi mi saluta e insieme sorridiamo. Anche questo è tango!

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