lunedì 2 maggio 2011

SANTA CORTINA

Ormai è diffusa ovunque l'usanza di non passare più le cortine durante le milonghe. Personalmente trovo questo e altri costumi (in espansione peraltro), non consoni alla struttura della milonga e per quanto possibile, ne voglio ribadire l'importanza della cortina e chiedere a chi organizza una milonga di rifletterci su.



In difesa della preziosa cortina vi dirò che:
  1. è un'importante pausa musicale che avvisa i ballerini dell'imminente cambiamento di tanda e quindi, possibilmente di ritmo, di orchestra e come previsto, anche dell'arrivo di milonga o vals.
  2. è un momento di respiro: non tutti coloro che ballano sono preparati atleticamente e alle volte una pausa fa davvero riprendere fiato, soprattutto dopo le milonghe. Non sempre fa piacere, però, mostrare questa fatica al partner tanghero e la cortina ci dispensa.
  3. è il lasciapassare diplomatico per chi non ha più voglia di ballare con il/la tal tanghero/a: alla fine della tanda è lecito sfoderare un bel sorriso e dire 'grazie' per poi tornare al proprio posto. Nel mezzo di una tanda, o nel mezzo della infinita sequenza proposta senza cortine, invece si possono creare malintesi e imbarazzi.
  4. Ascoltare un ritmo diverso anche pochi secondi è salutare per l'orecchio, in senso di godimento musicale, aiuta ad apprezzare di più la musica.
  5. è il momento di pausa e quindi spendibile come si vuole: per fare due parole, per andare in bagno, fumare etc
  6. serve per contare meglio l'alternanza delle tande e quindi prevedere l'arrivo delle milonghe e dei vals e quindi scegliere al meglio il ballerino da adocchiare!
Convinti?
Lo spero...