lunedì 17 settembre 2007

BITTER TASTE

Non è piacevole doverlo ammettere ma qui a Dallas la Milonga è un ambiente più disteso, amichevole e conseguentemente anche più divertente di quello che ho ri-vissuto in Toscana quest'estate.
Io ballo per passione. Non ballo per esibirmi. Ammetto che mi piace quando mi si fanno i complimenti. Quando mi si dice: "Mi fai sentire come a Buenos Aires" o "E' un piacere vederti ballare" etc. Soprattutto se sono donne a dirti cose carine. In fondo si sa che le lusinghe degli uomini durano nel cuore (almeno nel mio perché non c'è spazio) il tempo di un grazie. Mi fa piacere, tanto, ma non è quello che cerco nel tango. Quello che mi si dà, avviene durante il tango stesso e non prima e non dopo. E solo con certi tangueri lo si sente. Non per questo scelgo io con chi ballare. Anzi. Ballo con tutti. Anche con gli assoluti principianti. Lo siamo stati tutti. Mi basta un approccio gentile ed educato.
A maggior ragione, mal digerisco, l'aria da 'Gran Esibizione' che si respira in molte milongas italiane. Vorrei davvero che si pensasse al tango come qualcosa di molto più intenso di un'occasione in cui sfoggiare il proprio narcisismo. Di qualcosa più interessante dei nuovi passi imparati all'ultimo stage con il nuovo super VIP del Neo Tango. Qualcosa di più reale di una vetrina. Qualcosa di più umano di una competizione. Qualcosa di più TANGO.
Anche qui, in milonga, si mischiano tutti questi ingredienti di Anti-Tango. La differenza è che si portano con una leggerezza che non infastidisce. Non li si cela dietro nessuno snobismo. Li si manifesta nei comportamenti con ingenuità. Ed è per questo, credo, che qui mi rilasso e mi diverto. Tutti ballano con tutti e i nuovi arrivi sono subito integrati e benvenuti nella comunità. C'è rivalità tra le scuole e ci sono le mille guerre all'ultimo tango ma se tu ti poni trasversalmente perché te ne freghi de 'sta roba, ne esci indenne e non emarginato.
In Italia esistono certo mille situazioni diverse. Il mio non è un discorso che condanna le milonghe italiane. In Italia, la bravura media dei ballerini è nettamente superiore e la popolazione tanguera è numericamente imparagonabile rendendo gli eventi ovviamente più frequentati e interessanti. Le guerre tra le scuole, però, le alleanze e la rivalità hanno infestato l'aria di tensione. I circoli di casta sono praticamente inaccessibili. O sei con noi o sei, non dico contro, ma al di fuori della nostra sfera. E tutto diventa più triste. Lo scambio di esperienze e di punti di vista diversi stanno alla base della crescita di una comunità. La differenza è una ricchezza che nell'omogeneità o ripetitività delle associazioni chiuse, svanisce.
Per esperienza so che quando una passione diventa un lavoro può perdere luce e autenticità. Forse è in questo modo che non ci si diverte più in milonga.

venerdì 7 settembre 2007