lunedì 20 settembre 2010

MIRADA E CABECEO

Chiariamola questa cosa: questo punto del codice tanguero non è roba d'altri tempi, checché ne dicano i nuovi maestri, le nuove scuole e chi per loro.

Lo sguardo è un grande strumento in mano ai tangueri e alle tanguere che possono esercitare la Scelta in modo libero e dicreto senza sentirsi 'vittime' l'una dell'altro. Senza, è la mujer a pagarne le spese più care, perché rimane vittima di quel latente maschilismo così evidente per i profani: sono io, uomo, che ti invito, sono io che guido, sono io che ti riporto al posto. Se questo deve essere il nuovo andazzo, allora ben vengano le donne che invitano; attenzione però perché entrambi hanno perso la possibilità di una scelta reciproca e anche di essere rifiutati senza dare nell'occhio. La mirada è un'esca che la donna e l'uomo lanciano per scegliersi. Poi se il tanguero o la tanguera preso di mira, appunto!, ci sta, bene, sennò si passa ad altro. Nuova mirada e possibile cabeceo di risposta.

Quando l'uomo, o la donna, si alza dal suo posto, magari attraversa tutta la sala e si pianta davanti a te, o tu lo conosci, siete amici o avete una relazione tanguera stabile, e allora va bene, ma se non ci pensavi proprio a ballare con lui o magari lo conosci anche e ti sta per qualche motivo sulle balle, ecco allora sorgono i problemi. Si crea una situazione imbarazzante: dico di no, rispettando il codice così magari la prossima volta ci penserà o accetto e mi faccio una tanda controvoglia? Entrambe le decisioni non sono immuni da conseguenze. Se non accetto e lui ha poca dimestichezza col codice etc, la prenderà male e potrebbe quindi nascere una discussione ancora più imbarazzante. Se accetto, posso trovarmi ancora in imbarazzo sia se alla fine del primo brano volessi interrompere la tanda, sia se decidessi di prolungare la sofferenza fino alla fine. Io accetto sempre (salvo casi limite) perché spero sempre di sorprendermi e trovare il super tanguero che non avevo notato ma mi piace proprio.

Trovo però non sia necessariamente da condonnare la donna che cerca di far rispettare i suoi desideri. Perché alla fine di questo si tratta. Il tango è desiderio: desiderio di unirsi in un abbraccio per quella tanda. La tanguera va in milonga pensando ai milongueri che potrebbe incontrare e a quali tande vorrebbe ballare con ognuno di loro. Questo almeno in teoria. Di fatto io non ci riesco mai perché parto sempre con le migliori intenzioni ma poi: uno, io non sono brava nella mirada (mi scoccio a fissare!) due, sono pochi gli uomini che si avvalgono del cabeceo, e tre, sono praticamente inesistenti qui i tangueri che invitano su tanda. (A Dallas avevo invece un paio di ballerini perfetti in questa cosa!). In più, c'è da dire, che sono praticamente inesistenti le milongas che hanno una struttura tale da favorire l'innesco di questo meccanismo di sguardi e quindi spesso mi ritrovo con gli uomini alle mie spalle. E qui non posso esimermi dal raccontare che in quel di Firenze (rinomata città conservativa fino allo snobbismo) proprio un tanguero navigato mi invitò bussandomi sulla spalla. Dissi di sì ma trovo sia alquanto inconciliabile con le buone maniere del tango.

Presentandomi in milonga sempre in coppia, come tanguera, ho vita difficile. Ricordo che a Buenos Aires dovevamo proprio separarci se volevamo ballare con gli altri. Qui, i più rispettosi, chiedono il permesso del mio tanguero per invitarmi e lo ringraziano quando mi riportano a posto. Mosche bianche a rischio di estinzione. Peccato perché non c'è cosa più importante per una donna del sentirsi rispettate soprattutto in un posto, dove si dona il cuore anche se solo per lo spazio di un tango.

7 commenti:

Raccontango ha detto...

Che post carino e sensibile! Come sono vere le cose che dici! Comunque, se ti capita di passare per il Veneto, mi dicono (io non ci sono ancora stata) che esiste una milonga, la Milonga Porteña a Rovigo, dove si cerca di rispettare il codigo tradizionale, pure con la separazione di uomini e donne.
Io ho sperimentato una serata simile al Contatto, a Spinea (dove però non è regolare, la cosa). Davvero carino, ma molti - non essendo abituati - si sono lamentati della difficoltà; secondo me basterebbe solo abituarsi un po'.

La Tanita ha detto...

Da provare!Anche a Firenze comunque hanno provato qualche anno fa..ma io non c'ero :( e poi purtroppo il trend va tutto in un'altra direzione!
E diventa difficile capire se il tal tanguero adotta il codigo oppure no!

michele ha detto...

Pienamente d'accordo.
Sfatiamo a gran voce l'assurdo (ma aime' diffusissimo) mito secondo cui la donna deve sempre accettare un invito !?! Ma chi l'ha detto? Evviva il buon vecchio cabeceo. Abbasso il falso codigo scimmiottato!!!
Dividere la sala tra uomini e donne? roba da scuola media!!! Un buon tanguero/a, secondo me, e anche quello/a che sa farsi notare discretamente, senza dover bussare alle altrui spalle.

Nemo ha detto...

Boh, a me sembrava cosi' "easy" chiedere e basta, mica mi offendo se mi si dice no.

Cmq dovro' prenderci l'abitudine, perche' una delle scuole in cui vado ha deciso che d'ora in poi alle loro milonghe si usa questa struttura.

Proprio non ce li vedo gli inglesi a fare questo gioco e neppure io visto che siamo sempre i soliti e ci si conosce tutti. Mi sembra molto artificioso.

Pero' in una milonga di sconosciuti ne capisco il senso.

Chamaco ha detto...

Nemo,
è indubbio che per l'uomo sia più "easy" chiedere :-)
Ma non per tutte le donne è altrettando "easy" dover rifiutare.

Sai quante donne "SOLO X QUELLA SERA" non avevano voglia di ballare col ballerino X, e dopo il loro rifiuto lui si è indispettito e non le ha invitate mai più ?

La verità è che noi uomini abbiamo solo l'illusione di invitare: chi lo fa davvero sono le dame, con lo sguardo. :-)

La Tanita ha detto...

Chamaco hai centrato il punto ;)
Sai però che io qualche rarissima volta, presa dallo sconforto, ho detto 'no' sperando di far capire l'antifona e invece continuano a invitarmi!
Vero anche che gli uomini sono in genere permalosissimi e quindi gli si dice di no davvero a malincuore.
Che poi dipende tantissimo dalla tanda...ogni tanguero ha la sua.E questo le scuole dovrebbero insegnarlo, ci sarebbero molti meno problemi!

Anonimo ha detto...

Ti posso confermare che a Rovigo esiste la Milonga Portena dove vive la regola ferrea della 'mirada y cabeceo', della gentilezza, del rispetto della donna. Un paradiso per le tanghere.. ci sono stata anche ieri sera! non riesco più a ballare nelle milonghe dove la mia mirada non è rispettata, o magari non capita. Il tango è uno scambio di emozioni e di energia: come nella vita, non è bello poter scegliere chi abbracciare e con chi condividere un momento così bello? La mirada è un gioco, una comunicazione a distanza ed è una grande libertà per la donna: è l'occasione per esercitare una sua volontà e di esprimere un desiderio, che altrimenti la renderebbe solo spettatrice di una scelta altrui, quella dell'uomo.